Novità nel settore degli appalti ICT per la sicurezza della PA

Entra in vigore una nuova disciplina nel settore degli appalti ICT e video sorveglianza, vincolante per le Amministrazioni Pubbliche ma anche per le imprese e studi di progettazione.

Gazzetta Ufficiale n. 102 del 5 maggio 2025 del DPCM 30 aprile 2025. 

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Il DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) del 30 aprile 2025 introduce importanti novità per la sicurezza digitale della Pubblica Amministrazione, in particolare nel settore degli appalti ICT (Information and Communication Technology). Il decreto mira a rafforzare la protezione delle infrastrutture critiche e delle informazioni sensibili, allineandosi con la strategia europea di cybersicurezza e la direttiva NIS2. 

Il DPCM in sintesi :

Fornisce una base normativa per gli appalti ICT sicuri:

Definisce criteri e requisiti per l’approvvigionamento di beni e servizi informatici, con particolare attenzione alla sicurezza nazionale. 

Introduce elementi essenziali di cybersicurezza:

Le pubbliche amministrazioni dovranno adottare misure specifiche per proteggere i propri sistemi e dati, garantendo un livello di sicurezza adeguato ai rischi. 

Prevede criteri di premialità:

Saranno favoriti gli operatori economici che offrono tecnologie e soluzioni sviluppate in Italia o in paesi UE e NATO, promuovendo così la sovranità tecnologica. 

Si allinea alla strategia europea:

Il decreto recepisce le direttive europee sulla cybersicurezza, in particolare la NIS2, assicurando un approccio armonizzato alla materia. 

Implicazioni e opportunità:

Il DPCM rappresenta un passo avanti significativo nella protezione del patrimonio digitale del Paese, ma richiede un adeguamento da parte delle pubbliche amministrazioni e delle imprese coinvolte. 

Per la PA:

È necessario un aggiornamento dei processi di approvvigionamento e delle misure di sicurezza per garantire la conformità al decreto. 

Per le imprese:

Le aziende che operano nel settore ICT devono adeguare le proprie offerte e soluzioni per rispondere ai nuovi requisiti di sicurezza, cogliendo le opportunità offerte dai criteri di premialità. 

SELEA offre tutte queste garanzie:

  1. I prodotti SELEA (sia software che telecamere di lettura targhe) sono realmente e interamente prodotti in Italia e non prodotti importati e poi rimarchiati made in Italy;
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  3. Non solo il software, ma anche e soprattutto le telecamere di lettura targhe sono certificate Privacy-by-Design e Privacy-by-Default ovvero ISDP10003;
  4. Selea è altresì certificata:
    • ISO 27001 (sicurezza delle informazioni aziendali);
    • ISO 27017 (sicurezza dei dati per servizi in cloud);
    • ISO 27018 (sicurezza dei dati personali trattati in cloud pubblici)

Questo abilita Selea come fornitore di servizi SaaS per la PA anche sul marketplace ACN.

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